Mostra Udine

Splendori dell’ultima dimora Patriarcale

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Con il patrocinio di

16 Maggio ore 17.00 conferenza stampa, presentazione progetto generale e in particolare della mostra di Udine. Sala Aiace, sede della Pro Loco di Udine. Segue rinfresco offerto dalla Pro Loco.

Bertrando di Saint Geniés (circa 1260 o 1280/1285-1350, dal 1334 Patriarca di Aquileia)

Secondo la tradizione agiografica Bertrando nacque attorno al 1260, ma lo storico P. S. Leicht ha indicato come più probabile data di nascita il periodo tra il 1280 ed il 1285. Nacque da una famiglia nobile originaria della zona di Quercy, situata a nord di Tolosa. Proprio all’università di Tolosa seguì gli studi in diritto canonico e civile. Attorno all’anno 1311, intraprese la carriera di professore di materie giuridiche nella stessa città. In questo periodo iniziò anche la sua carriera ecclesiastica, nel 1313 infatti divenne suddiacono ed entrò nella cerchia di Jacques Duèse, proveniente dalla sessa regione di Bertrando, che dal 1316 divenne papa con il nome di Giovanni XXII.
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Proprio il legame con il pontefice permise a Bertrando di fare carriera all’interno della curia avignonese, accumulando titoli e privilegi, che gli consentirono una rapida progressione all’interno della gerarchia ecclesiastica.
Pochi mesi prima della morte, Giovanni XXII conferì a Bertrando la carica più significativa. Il 4 luglio 1334, infatti, lo nominò Patriarca di Aquileia, titolo che era vacante da alcuni anni, dopo la morte di Pagano della Torre nel 1332. In quanto giurista, si occupò molto di quest’aspetto durante gli anni del suo patriarcato. Durante questo periodo riformò l’amministrazione mirando ad una maggiore “burocratizzazione” e supportò l’università cividalese nata ad inizio secolo. Non si curò molto dell’aspetto vescovile, sebbene abbia convocato vari sinodi e concili provinciali, mentre fu estremamente attivo nei conflitti, soprattutto con i vicini.
Già nel 1335, anno successivo alla nomina a patriarca, combatté contro Rizzardo VI da Camino, che negli anni precedenti, quando la sede patriarcale era vacante, si era espanso ai danni del patriarcato. Rizzardo morì in seguito alle ferite riportate in uno degli scontri e Bertrando annesse il Cadore, che nominalmente faceva parte del patriarcato ma veniva concesso in feudo alla famiglia da Camino. Bertrando si scontrò ad intermittenza anche con i conti di Gorizia riguardo la città di Venzone, cruciale per i commerci a nord delle Alpi, e riguardo alcune questioni di successione, dopo la morte di alcuni esponenti della dinastia. In questi scontri Bertrando conquistò Cormons e nel 1340 assediò perfino Gorizia. Entrò in conflitto anche con Venezia, che nel 1346 conquistò Zara in Dalmazia. In tale occasione, Bertrando inviò truppe in aiuto a Luigi I il Grande re d’Ungheria, che a sua volta venne in soccorso degli zaratini.
Nel 1348 avvennero in Friuli ben due tragici avvenimenti. Il 25 gennaio ci fu un terribile terremoto con epicentro nei pressi del fiume Isonzo, a nord di Gorizia, che distrusse molti edifici in svariate località della zona, come Gemona, Venzone, Villacco, Udine, Tolmezzo, Flagogna, Lozzo e parte della basilica di Aquileia, nonché danneggiò, in minor misura, città ben più distanti come Venezia. Il secondo avvenimento fu la famosa peste nera, che uccise all’incirca un terzo della popolazione europea, la quale non risparmiò nemmeno il Friuli.
Proprio come conseguenza di questi numerosi conflitti interni, Bertrando trovò la morte. Quando si riaccesero gli scontri con i conti di Gorizia nel 1348, essi riuscirono ad ottenere l’appoggio di numerosi alleati friulani, come la città di Cividale, le famiglie Villalta, da Portis e di Spilimbergo. Il 6 giugno 1350, di ritorno da Sacile, Bertrando venne coinvolto in uno scontro armato, avvenuto nei pressi di un guado sul Tagliamento, vicino a San Giorgio della Rinchinvelda, venne ferito a morte e molte persone del suo seguito vennero catturate. Tra i principali assalitori figurano nobili friulani come Enrico di Spilimbergo ed Ermanno di Carnia. A commemorare il fatto tuttora esiste il cosiddetto cippo di Bonavilla, posto nel luogo dove si pensa sia morto Bertrando. Come suo successore venne nominato Niccolò di Lussemburgo, che fu amico di Bertrando. Egli infatti commissionò un’agiografia sul predecessore relativa proprio a vari miracoli che sarebbero accaduti nei pressi della sua tomba e nel 1353 ordinò la traslazione del suo corpo, che sarebbe stato trovato quasi intatto, nel duomo di Udine. Proprio a seguito di questi miracoli, nel 1756 papa Benedetto XIV fece Bertrando beato.

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